giovedì 28 gennaio 2010

Manuel Fernandes all'Inter




Brevemente... anzitutto il ruolo... si comincia con un bel dubbio... cercano ledesma, vogliono un play (al massimo un mediano cmq dotato nell'impostazione e con un certo rigore tattico veloso) e vanno a prendere chi? manuel fernandes... cominciano male :-D
Trattasi di un giocatore dotato da madre natura di un talento elevatissimo... avrebbe tutto per diventare uno dei centrocampisti più determinanti d'europa e non solo... fatto sta che fatto lampi al benifica e qualche buon mese con emery ad inizio stagione scorsa poi niente.
E' una mezzala a tutto campo, straordinariamente dotato sul piano atletico: è esuberante, ha corsa, rapiditaà, resistenza, estremo dinamismo, esplosività nei movimenti. E' un giocatore che si adatta particolarmente in una squadra che gioca un calcio verticale, pressing costante e transizione in serie. Tecnicamente eccellente, dotatissimo nel palleggio, in grado anche di saltare l'uomo, velocissimo nell'esecuzione, secco e potente il calcio (si inserisce spesso dalla seconda linea per cercare la conclusione). Gioca però poco di prima, legge male il gioco, porta spesso palla, tatticamente molto acerbo e difficile da educare e assegnargli precisi compiti tattici. Lavora in interidizione, si da da fare in pressing, ma deve essere il più possibile slegato da compiti di riequilibrio tattico particolare (la zona non la tiene mai). E' un 8, ideale da mezzala in un centrocampo a 3, con un giocatore più posizionale al suo fianco.
Come si nota le qualità sono tantissime... il problema è che non si riesce a tirargliele fuori... è già un 86... è un bell'azzardo... ma se a Mou riesce il miracolo...



martedì 6 ottobre 2009

Juan Maldonado


E' un esterno senza risorse eccezionali, ma che con la maturazione ha raggiunto un livello di rendimento più che buono (ottimo lo scorso brasilerao, meno questo).
Fisico brevilineo compatto, ha discrete qualità atletiche, rapido fin dai primi appoggi, mantiene una buona velocità anche in allungo, discreto anche a livello aerobico. E' un giocatore equilibrato, sobrio, lineare (scordatevi la prepotenza di Maicon o il furore agonistico di Dani Alves) e costante nel rendimento, capace nel dosare lo sforzo durante i 90 minuti, difficilmente ha grossi cali di rendimento (così come d'altra parte non ha picchi vertiginosi). E' chiaramente più incisivo in fase offensiva (quando non si improvvisa play, si propone sovente nella metàcampo avversaria, si appoggia e chiede triangolazioni spesso per sganciarsi senza palla, in genere prova affondi palla al piede solo neglinegli ultimi metri, ha una buona facilità di calcio, il cross è generalmente preciso, tagliato anche se difetta di potenza.), ma rispetto alla media del terzino brasiliano si può considerare abbastanza completo nelle due fasi: rientra con costanza, va in pressione quando richiesto, segue la linea difensiva, a livello tattico ha alcune lacune ma l'impressione è quella che si possano colmare con discreta facilità. Un aspetto su cui prestare attenzione è quello disciplinare (risulta abbastanza falloso, anche per la non sempre adeguata scelta di tempo degli interventi).
Un discreto/buon giocatore.

martedì 16 giugno 2009

Aly Cissokho

Pensiero rapido sul mercato del Milan e sul nuovo terzino sinistro.

Forse si comincia a ragionare... in linea di massima l'obiettivo (nell'ampliare la base su cui fai la ricerca) dovrebbe essere duplice: maggior qualità & abbattimento dei costi. Il primo obiettivo è centrato (12 mesi fa avremmo discusso di grosso e dossena... di grosso e dossena.... e di grosso e dossena).. il secondo -pur avendo uno stipendio contenuto- no: 15 sono un'esagerazione (per ora).

Sicuro si tratta di uno dei prospetti del ruolo più interessanti in circolazione ed i 6 mesi al Porto sono stati buoni (anche se probabilmente la miglior partita è stata quella con il manchester che hanno visto un pò tutti). Quello è un picco del suo rendimento. Per il momento è più efficace in fase offensiva, sale più volte nel corso dei 90 minuti, è notevole la progressione palla al piede (il cambio di passo non è bruciante, prende però un gran velocità negli spazi), il cross è in genere ben calibrato (dovrebbe però dargli un "taglio" più accentuato e aumentarne la velocità). E' un sinistro naturale (il destro quasi non esiste... non so dove sia saltata fuori sta cosa che gioca anche a dx) , discreto nel controllo in movimento, tecnicamente però è abbastanza modesto e difficilmente salta l'uomo da fermo (a meno di situazioni particolari). Dovrebbe dare anche più variabilità al suo tema offensivo, aumentando sia le sovrapposizioni -per portare via l'uomo-, che gli affondi senza palla (cercando anche triangolazioni ed appoggi) per farsi servire sulla corsa così da ottenere più prondindità di gioco. Ha grandissime doti aerobiche, che unite ad una notevole reattività ed agilità muscolare gli permettono di limitare le carenze difensive legate soprattutto ad una a volte lacunosa scelta di tempo negli interventi, all'errato posizionamento (spesso gioca troppo "anticipato") ed al sincronismo col resto del reparto da rivedere.
I margini e le grandissime qualità fisicho/atletiche di base, lasciano intendere che se ne possa però tirar fuori uno che faccia la differenza nel ruolo.

venerdì 6 marzo 2009

E' un giocatore fantastico...


Ogni volta che lo vedo giocare (quasi 2 anni ormai) mi entusiasma sempre di più.... è un talento F A V O L O S O.

giovedì 19 febbraio 2009

Situazione Milan

Alcune considerazioni (in relazione ai commenti più comuni di media e tifosi), dopo le ultime prestazioni del Milan.

Ogni modulo di gioco, ti permette di avere vantaggi ma al tempo stesso svantaggi in entrambi le fasi di gioco. Una disposizione a rombo a centrocampo, in particolare, in fase di non possesso, ti crea delle difficoltà nel coprire il campo in ampiezza, ma ti permette di avere due uomini tra le linee avversarie (uno tra 1a/2a ed uno tra 2a/3a), in zone che spesso risultano difficili da controllare.
Naturalmente, aldilà dei moduli è l'interpretazione che se ne dà degli stessi, che crea delle differenze: il dinamismo, la collaborazione, la coesione tra i compagni di reparto (e poi di squadra) sono determinanti.
Qualche immagine del derby (entrambe le squadre schierate a rombo e a centrocampo) chiarisce alcune cose.


L'Inter (pur essendo ancora lontana dalla squadra che vorrebbe Mourinho; o perlomeno lo è solo a tratti), comincia una fase di pressing in zona medio/alta, il reparto non si "schiaccia" all'indietro, è intensa nella pressione ed estremamente collaborativa e coesa nei movimenti (notare Stankovic -determinante- come va a raddoppiare su Zambrotta... il suo lavoro da solo ci impedisce di guadagnare diversi metri di campo).


Stessa azione, abbiamo cambiato zona di campo, il serbo è rimasto tagliato fuori dal nostro frasegggio: Cambiasso si alza subito e va a pressare Seedorf, aiutato da Zanetti. Lo stesso Cambiasso che vedi aggiungersi a volte in mezzo tra Chivu e Samuel o che trovi dietro a Zanetti a coprire la zona lasciata scoperta da Maicon. La difesa nel frattempo, non arretra e continua ad accorciare sugli attaccanti.


...siamo costretti a tornare sulla destra, il centrocampo non fa in tempo a "scivolare" sulla sinistra, Zambrotta è scoperto ed a campo libero per un affondo. Chi rientra? Ibrahimovic.
Come finisce l'azione? Zambrotta crossa poco oltre metà campo... palla persa.


Quesa è invece la nostra fase difensiva pochi minuti dopo.... notare dove finisce per schierarsi la terza linea (appena subiamo il break avversario rinculiamo subito, finendo per difendere bassissimi)... in area (e si tira dentro Adriano e Ibrahimovic).... notare, quanto è schiacciato indietro il centrocampo (a cui manca il vertice... visto quanto campo guadagna la squadra avversaria?... non facciamoci fregare da un paio di pressioni in 90 minuti... che servono giusto per confondere il giudizio....)... notare la mancanza di aggressività, gli errori di posizione e la mancanza di collaborazione (in questo caso nessuno si sovrappone a Maicon... ma l'errore lo ripetiamo spesso...lo spazio alle spalle di Jankulovski chi lo copre?)


2° gol loro...Vero che qua Kaladze perde il duello con il Zlatan, ma notate Pirlo a cui parte davanti Stankovic e lui se ne infischia alla grande ?

La sintesi è che sono STRAevidenti gli errori individuali e la poca qualità dei difensori centrali, ma è fondamentale capire le condizioni in cui si vengono a trovare (a maggior ragione se sono scarsi). Ed è altrettanto fondamentale capire quanto sia importante la collaborazione tra reparti... quanto il non-lavoro di qualcuno ricada a cascata su qualcun altro, facendo pagare il conto a tutti (solo che quando lo si fa notare sembra di essere fissati o prevenuti con qualcuno...).
Con i giocatori che abbiamo davanti l'ideale sarebbe alzare tantissimo il baricentro della squadra e l'altezza del pressing, per limitargli al minimo le transizioni difensive... il discorso è che per farlo dovremmo avere (prima di tutto, ma non solo) due centrali difensivi con tutt'altre carattistiche.
D'altro canto per proteggere adeguatamente la difesa che abbiamo, dovremmo stare molto bloccati dietro, avere un'ottima copertura dal resto della squadra ... ma servirebbero tutt'altro tipo di centrocampisti.
Si potrebbe ovviare accompagnando l'azione offensiva con meno uomini, limitando la manovra palla a terra ed il fraseggio orizzontale, verticalizzando subito su un centravanti "boa"... che non abbiamo.

In sostanza ... è un circolo vizioso (e questi sono alcuni degli aspetti possibili da considerare).

giovedì 29 gennaio 2009

Milan - Genoa 1 - 1

Aldilà degli evidenti errori di Ancelotti (per me ha chiuso), c'è sempre una costante: questa squadra (nonostante in questo periodo sia in evidente crescita di condizione) ripeto da mesi non è in grado di tenere i 90 minuti. Fino a poco tempo fa (l'anno scorso in particolare) il fatto di crescere nel secondo tempo dopo i primi 45 minuti giocati a basso ritmo, non era una questione di metterci "volontà" (come letto e sentito da molti) ma una semplice gestione delle limitate risorse atletiche. Ora sembra che l'approccio sia cambiato, partono a mille (e si vedono concetti di gioco che dovrebbero esserci sempre...e ne si nota l'utilità) ma poi calano inesorabilmente nel secondo tempo (anche con il Bologna è successo...ma erano in 10 e con diversi problemi), abbassano il baricentro, smettono di pressare e gli avversari lo notano. Non abbiamo più problemi nel tenere corta la squadra e nelle transizioni difensive (come l'anno scorso), ma c'è il rovescio della medaglia: se la squadra avversaria ha qualità, ce la tiriamo in area di rigore facendo una fase difensiva fatta solamente di giocatori ammassati in 30 metri, senza criterio.

sabato 24 gennaio 2009

Omar Arellano

Nei campionati europei economicamente più importanti si mette spesso in relazione la difficoltà nell'affermarsi dei giovani talenti indigeni con il ricorso eccessivo all'acquisto di giocatori stranieri delle varie squadre. Il rapporto causa/effetto non è per conto mio così diretto (ed in ogni caso il discorso andrebbe sicuramente più approfondito e non banalizzato) ma è evidente che alcune realtà hanno realmente estremizzato questa tendenza (anche se è tutto da dimostrare che sia effettivamente da stigmatizzare). Il campionato messicano è da diverso tempo quello più rilevante del panorama centro/sudamericano per quel che riguarda l'aspetto economico (e non a caso diversi giocatori vi si trasferiscono, preferendolo all'esperenza europea) ma l'attenzione ai "prodotti" locali rimane per il momento inalterata. Tra gli altri nel 2008, abbiamo potuto anche assistere al debutto di due giovanissimi come il mediano classe '92 dell'Atlas Cesar Ibanez (profilo tecnico completo e sorprendente per l'incisività del suo gioco) o della seconda punta (brevilineo e sgusciante) classe '93 Martin Galvan del Cruz Azul.
Nonostante la conquista di un posto per Libertadores 2009, il Chivas Guadalajara è reduce da un anno solare tutt'altro che significativo, ma propone un gruppo con un età media molto bassa e con diversi elementi di prospettiva come due dei protagonisti del Messico under17 mondiale del 2005: Patricio Araujo (capitano e libero di quella squadra) e Omar Esparza (esterno destro basso di nascita e jolly di professione), entrambi titolari. Sulla prima linea si è messo invece in evidenza (anche senza numeri clamorosi) un dei talenti più stuzzicanti del paese: Omar Arellano.

Omar Arellano Riveron nasce il 18 giugno 1987 a Guadalajara, in Messico. Una carriera nel mondo del calcio sembra quasi obbligata per il ragazzo visto che in famiglia sono diversi quelli che lo hanno praticato a livello professionistico (suo padre, ad esempio, fu protagonista con i Chivas negli anni '80). Comincia fin da giovanissimo la trafila nel settore giovanile del Pachuca e debutta da pro a 17 anni, il 24 ottobre del 2004 in un match contro l'America (subentrado come esterno destro a Raul Mariscal). Nelle due stagioni successive per un paio di periodi viene anche prestato allo Juarez, ma al rientro alla base nonostante le buone prestazioni non riesce a trovare spazio per giocare con continuità. Nell'agosto del 2007 passa (sempre in prestito, poi a titolo definitivo) al Chivas Guadalajara, dove il rendimento risulterà abbastanza altalenante fino sostanzialmente all'Apertura 2008 in cui diventa titolare e pur senza statistiche esaltanti (in 6 mesi realizza 8 gol , considerando le varie competizioni) si segnala per un rendimento ad alto livello. Pur trattandosi di un ragazzo di appena 21 anni, ad una prima valutazione il curriculum non appare particolarmente significativo ma c'è da considerare che non sono mai mancati problemi fisici che ne hanno condizionato la crescita (professionale), non ultimo quello occorsogli sul finale del 2008 (frattura al piede e 3 mesi di stop).

174 cm per 71 kg, fisico brevilineo potente, compatto, elastico e reattivo, Arellano nasce come centrocampista offensivo (impiegato tra le linee o come esterno destro alto), ma col tempo ha avanzato il suo raggio d'azione ed attualmente viene schierato stabilmente in prima linea (come seconda punta). Baricentro basso, è fulmineo nei movimenti, ha interessanti doti atletiche, buona capacità aerobica, è resistente nei contrasti, la falcata non è ampia ma gli appoggi sono frequenti e risulta rapido e "frizzante" nel breve, quanto veloce in progressione. Destro naturale, ha un piede estremamente sensibile, il calcio è al contempo calibrato e potente, è dotatissimo nel controllo, eccellente nel palleggio, tecnicamente sopraffino, salta l'uomo in velocità (ed è efficace anche partendo da fermo) . Ama allargarsi e ricevere palla sugli esterni, ha un'ottima visione di gioco e risulta determinante in rifinitura. In area di rigore i movimenti e la rapidità nello smarcarsi sono interessanti ma gli errori in fase di conclusione sono ancora troppo numerosi.
Ricorda un Lavezzi meno intenso e frenetico, ma più elegante nella giocata (anche se per arrivare al rendimento -alla costanza soprattutto- del napoletano, deve crescere ancora parecchio).

Valutazione 6,5

martedì 13 gennaio 2009

Preview Sudamericano Sub20

Con il Sudamericano Sub20 ormai prossimo al via, si leggono un pò ovunque liste varie (con non pochi errori...) di giocatori che dovrebbero rivelarsi tra i più promettenti, fra pochi giorni in Venezuela.
Provo invece ad elencarne solo due per squadra, scegliendo tra i più interessanti che mi è capitato di veder giocare e che quindi non sono necessariamente i migliori in assoluto delle varie selezioni (per Argentina e Brasile cerco di uscire un pò dal seminato...).

Argentina:
Si parla tantissimo di Salvio, Zuculini, Meza (a cui preferisco Machuca, tra centrali u20 argentini, ma è rimasto fuori dalla lista). Si è parlato molto anche di Di Santo e Piatti, su cui però è prevalso il veto dei rispettivi club. Il posto del trequartista dell'Almeria (dopo che anche Javier Pastore, non è risultato convocabile), è stato preso da Damian Lizio. Classe 89, centrocampista offensivo del River Plate, brevilineo, destro naturale, rapido e sgusciante, svaria palla al piede su tutto il fronte offensivo, salta l'uomo con facilità e conclude con un calcio secco e preciso.
Per Ustari ho sempre avuto un debole e la selezione attuale propone un arquero con caratteristiche simili. Luis Ojeda, classe 90 dell'Union Santa Fe, è un portiere, dal fisico normolineo, reattivo, elastico ed esplosivo, che si esalta tra i pali per l'agilità e le doti atletiche che esibisce in parate molto spesso spettacolari (magari anche troppo). Era il titolare anche dell'under17 due anni fa.

Brasile:
Walter attaccante classe 89 dell'Internacional non è certamente la promessa più interessante del club che ha lanciato Pato (ci sono all'orizzonte dei potenziali "crack"), ma con le sue caratteristiche può risultare utile alla nazionale verdeoro. Destro naturale, fisico normolineo, potente (tendente però al sovrappeso), è una prima punta, efficace nei movimenti in profondità senza palla, dinamica e con buone doti balistiche.
E' rimasta a casa gente come Breno e Sidnei, ma Dalton centrale classe 90 della Fluminense ha potenzialità paragonabili ai difensori di Bayern Monaco e Benfica. Fisico longilineo, potente atletico, è un centrale elegante, efficace in marcatura, valido sui palloni aerei, lineare e disciplinato e con un profilo tecnico di buon livello. Dimostra buona personalità e difficilmente va in affanno.

Cile:
Basay non ha evitato alcune critiche per le sue convocazioni basate molto sul "momento" che stanno vivendo i vari giocatori, piuttosto che su una valutazione più di prospettiva. Charles Aranguiz, centrocampista classe '89 del Cobreloa quindi non poteva che essere il capitano (perlomeno lo è stato fino alle ultime amichevoli, ora la fascia sembra passerà all'ottimo centrale Labrin) avendo debuttato da pro da ormai 4 anni ed essendo reduce da un 2008 da titolare nel suo club. Fisico normolineo, leggero, praticamente ambidestro, è un centrocampista (nasce trequartista) estremamente versatile, che gioca però generalmente da centrale di una linea a 4. Gran controllo di palla, elegante nella giocata, ottima visione di gioco, dimostra personalità. Più mezzala che play.
Al solito la selezione cilena non difetta di talento sulla trequarti offensiva, ma credo che Alfonso Parot classe '89 dell'Universidad Católica, meriti di essere citato. Fisico normolineo, atletico, è un laterale sinistro basso (può però disimpegnarsi anche da centrale o da interno in una mediana a 3), dalle ottime doti atletiche, gran stamina, costante in tutti i 90 minuti ed efficace in entrambe le fasi di gioco.

Uruguay:
Nella scorsa under20 Caceres, ed in misura minore, Kagelmacher si segnalarano tra i centrali di maggior interesse del torneo: con Sebastian Coates, classe 90 del Nacional, la cosa si potrà ripetere. Destro naturale, fisico longilineo, potente atletico è un eccellente centrale difensivo dominante sui palloni aerei (sia difensivi, che offensivi). Personalità da leader, è duro nei contrasti, rapido e veloce nonostante il fisico possente.
Jonathan Urretavizcaya è un attaccante esterno classe 90, destro naturale, fisico normolineo, agile e nervoso, veloce e scattante. Eccellente dal punto di vista tecnico, abilissimo nell'1vs1, cerca il fondo per il cross ma è efficace anche in fase di conclusione.

Colombia:
Era il play della Colombia di Juan Pablo Pino due anni fa, nonostante fosse un '89 (il limite era 1987), lo sarà a maggior ragione questa volta. Javier Reina, è un sinistro naturale, fisico compatto e resistente, rapido nei movimenti, eccellente controllo di palla, notevole visione di gioco, eccellente nell'impostazione (anche a lungo raggio) e nella rifinitura, giostra anche da mezzala o tra le linee.
Cristian Nazarith, classe 90, fu capocanniere della Colombia nel sudamericano sub17 del 2007 e si segnalò come uno dei centravanti più interessanti della manifestazione (anche se i paragoni con Asprilla sono fuori luogo). Fisico longilineo, potente, muscolare è un centravanti molto "fisico", irruento, resistente nei contrasti, abile nel venire incontro ed appoggiare la manovra, con buone doti atletiche e balistiche.

Bolivia:
Non fece molta strada l'under17 boliviana in Ecuador due anni fa, ma tra i pochi talenti che emersero dal gruppo ci fu sicuramente Sebastian Molina. Classe '90, è una seconda punta, o esterno di un 4-3-3, dal fisico normolineo, agile ed esplosivo, rapidissimo nel breve, veloce in progressione e con un eccellente profilo tecnico.
A 14 (!) anni ha debuttato in prima squadra (Copa Libertadores contro il Santos) ed ha giocato il sub17, a 15 si è trasferito in Europa (Dinamo Kiev) ed a 16 anni sta per giocare (il più giovane del lotto) il Sudamericano sub20. Si tratta Diego Suarez, il talento più splendente di questa nazionale boliviana. Destro naturale, fisico normolineo compatto, baricentro basso, rapido, è un centrocampista offensivo di spiccata personalità, versatile, dotato nel controllo, abile sia a rifinire che a concludere l'azione. Ha un profilo tecnico completo.

Perù:
In Spagna per ora non ha avuto praticamente spazio, ma Damian Ismodes rimane uno dei giocatori più interessanti di questa generazione peruviana (il n1 è senza dubbio Manco, ma in ogni caso si annuncia come un gruppo particolarmente dotato dal punto di vista tecnico sulla trequarti). Destro naturale, fisico potente compatto, resistente, è un esterno destro offensivo (attualmente meglio da 4-3-3, ma ci si può lavorare) veloce e difficilmente contrastabile in progressione, efficace nel dribbling e dotatissimo dal punto di vista tecnico.
In terza linea spicca invece il capitano Carlos Zambrano. Classe '89, fisico longilineo ed atletico, è centrale difensivo veloce, aggressivo sull'uomo, intenso e caparbio durante tutti i 90 minuti.

Ecuador:
Due anni fa con l'under17 ebbe poco spazio per mettersi in mostra, ma nel frattempo la considerazione nei suoi confronti è molto cambiata. Classe 90, destro naturale, fisico normolineo atletico, Fidel Martinez è un trequartista veloce e verticale, dalle eccellenti risorse tecniche ed abilissimo palla al piede.
Questo Ecuador appare un gruppo completo in tutti i reparto (occhio sulla terza linea a Deison Mendez, già ottimo 2 anni fa), ma davanti si segnala e merita una citazione la rivelazione 2008 del campionato ecuadoriano: Joao Rojas. Classe 90, fisico normolineo esplosivo, è una seconda punta, estremamente veloce, abilissima nel dribbling e che gioca sempre su ritmi elevati.

Venezuela:
Sono diversi i giocatori di questa under20 ad aver già debuttato nella nazionale maggiore e tra di loro si segnala il centravanti Salomon Rondon. Classe 89, destro naturale, longilineo potente, è una prima punta che da buona profondità di gioco e sa rendersi efficace nei 16 metri finali soprattutto sui palloni aerei.
Carlos Fernandez giocò nell'under17 come terzino sinistro, ma nel frattempo grazie alla sua versatilià si è disimpegnato in diversi ruoli. Classe 90, fisico brevilineo, compatto, è rapido e sgusciante nei movimenti, da esterno garantisce una discreta spinta offensiva, mentre da interno sa rendersi efficace in costruzione grazie ad una buona visione di gioco.

Paraguay:
Anche in Paraguay come in Cile, il titolo di miglior giovane del campionato è stato assegnato ad un terzino (destro anzichè sinistro). Ivan Piris classe 89, destro naturale , fisico brevilineo, è un laterale basso con ottima velocità di base, rapido nei recuperi difensivi e con un buon timing quando si sgancia in avanti.
Joel Silva non era nel gruppo dell'under17 di due anni fa, ma visto di recente si è dimostrato un portiere interessante. Classe 89 fisico normolineo, compatto, è un n1 con personalità, doti atletiche e buoni fondamentali.

domenica 4 gennaio 2009

Sudamericano Sub20 - Convocazioni Brasile


Come dicevo nell'altro post, alcune nazionali hanno già diramato la lista definitiva dei convocati per il Sudamericano Sub20, che si disputerà dal 19 gennaio in Venezuela (nell'immagine sopra la mascotte della manifestazione).
La seguente, è quella del Brasile stilata dal ct. Rogério Lourenço.

Goleiros:

Renan (Atlético-MG)
Rafael ( Cruzeiro)

Laterais:

Douglas (Goiás)
Patric (Criciúma)
Everton (São Caetano)
Diogo (São Paulo)

Zagueiros:

Dalton (Fluminense)
Welinton Souza (Flamengo)
Rafael Toloi (Goiás)
Leandro (Coritiba)

Meio-campistas:

Sandro (Internacional)
Zé Eduardo (Cruzeiro)
Maylson (Grêmio)
Giuliano (Paraná)
Douglas Costa (Grêmio)
Tales (Internacional)

Atacantes:

Renan Oliveira (Atlético-MG)
Walter (Internacional)
Marquinhos (Vitória)
Dentinho (Corinthians)

Tra i goleiros niente convocazione per Leonardo del San Paolo, che era stato il titolare di "questa generazione" sia nell'under15, che nell'under17. Rimangono a casa anche Gustavo della Figueirense (miglior portiere -per conto mio- della Copinha San Paolo del 2008) e Vladimir del Santos, uno dei più quotati tra i giovani n1 verdeoro. Renan e Rafael in linea teorica partono alla pari, vediamo chi riuscirà a spuntarla.
Patric è stato premiato per la grande stagione con il Criciuma e sarà accompagnato sull'altra fascia, molto probabilmente da Diogo del San Paolo (bel talento ma ancora senza presenze tra i pro). In mezzo praticamente sicuro del posto Dalton, mentre Rafeael Toloi è in vantaggio sugli altri due centrali. I mediani saranno Maylson e Sandro, con Ze Eduardo (il più giovane del gruppo) che dovrebbe rientrare nel giro del turnover.
Giuliano nella scorsa under17 non aveva avuto molto spazio, ma l'impressione che ne ricavai fu ottima. Personalmente lo preferisco a Tales (fermo restando la titolarità di Douglas Costa).
Davanti vedrei ben assortita una coppia con Renan Oliveira e Marquinhos (passato ufficialmente al Palmeiras). Dentinho in ogni caso ha fatto molto bene col Timao, mentre Walter (nonostante un fisico poco da atleta...) è l'attaccante che riesce a dare più pronfondità di gioco.

Nonostante dei dubbi su alcune convocazioni il gruppo appare notevolmente competitivo (penso superiore a quello di 2 anni fa) e promette di esprimere una manovra (soprattutto in fase di possesso) più convincente.
Per rendere comunque l'idea sulla qualità (e sull'abbondanza) del bacino da cui il ct. può attingere, butto giù un paio di possibili formazioni con gli assenti (se ne potrebbero tirare fuori anche più di due, volendo).

Leonardo
(San Paolo)

Rafael -----Breno --- Sidnei---- Fabio
(Manch. Utd) (Bayern) (Benfica) (
Manch. Utd)

R.Possebon --Rafael Carioca
(Manch. Utd) ------ (S. Mosca)

Alex Texeira -------------- Lulinha
(Vasco) -----------------(
Corinthians)

Pato ----- Tiago Luis
(Milan) ------- (Santos)


----------------------------

Vladimir
(Santos)

Michel ------Diego Monar --- W. Reis -- T. Carleto
(Almeria)-- ---(Cruzeiro)------- (Santos) --(
Valencia)

Airton ------ Tiago Dutra
(Flamengo) ------- (Gremio)

G. Camacho ------------------- Tartà
(Flamengo) ----------------- (
Fluminense)

A.Kardec -------- P.Henrique
(Vasco) ---------- (Heerenveen)



La prima ha un potenziale decisamente superiore ad un ipotetico 11 tipo con i convocati di Lourenço... e anche la seconda nel complesso credo abbia più talento (con minor margine di differenza).

Nel frattempo si è disputato il campionato Brasiliano Sub 20, che ha visto il trionfo del Gremio (2 a 1 in finale, con lo Sport) e dove (ancora una volta) si sono segnalati diversi giocatori di prospettiva. Su tutti da citare un paio di ragazzi delle due squadre di Porto Alegre. Da una parte il fantasista Mithyuè, nominato miglior giocatore del torneo e che il Gremio ha firmato pochi mesi fa quando giocava ancora a futsal. L'Internacional ha messo invece in mostra Marquinhos, seconda punta un pò incostante, ma con dei lampi di classe incredibili.
La Copinha San Paolo 2009 che è appena cominciata (con il Gremio -a cui rientrano alcuni indisponibili- ancora favorito), darà la possibilità di valutare meglio (sempre se si riuscirà ad avere la possibilità di vedere i match...) questi prospetti e conoscerne altri.

sabato 3 gennaio 2009

Nery Veloso

Il Mondiale Under20 del 2007 è stata una vetrina per diversi portieri di interessanti qualità (anche se mancava quello che è a mio avviso il giovane portiere con più prospettive a livello mondiale, Tim Krul -nonostante sia in prestito al Carlisle United...-) che si sono messi in mostra nel corso del torneo. Dall'argentino Romero (longilineo, "propositivo ed attivo" nell'interpretazione del ruolo) attualmente titolare nell'AZ di Van Gaal, che comanda la Eredivisie; al messicano Alfonso Blanco (ricorda Carrizo sia fisicamente, che tecnicamente) passato quest'estate dal Pachuca al Cruz Azul; allo spagnolo Antonio Adan (fisicamente ben impostato e completo in quasi tutti i fondamentali) di proprietà del Real Madrid.
Considerato uno dei migliori giovani portieri di tutto il sudamerica, giocò un gran mondiale, anche il n1 del Cile, Cristopher Toselli. Si è confermato su livelli elevati anche al Torneo di Tolone del 2008 e le voci di mercato che parlavano di un interessamento di alcune squadre europee nei suoi confronti, non hanno fatto che aumentare negl ultimi mesi. Spesso però la carriera nelle selezioni giovanili, non prosegue di pari passo con dei progressi a livello di club e così, mentre Toselli faceva da secondo al 37 enne "Tati" Buljubasich, nell'Universidad Católica, la sua riserva nell'under20, Nery Veloso, giocava alla grande il Clausura 2008 nel suo club (Huachipato) e veniva nominato miglior portiere del 2008 del campionato cileno.

Nery Alexis Veloso Espinoza, nasce il 1 marzo 1987, a Los Angeles in Cile. Comincia a giocare fin da piccolo nelle giovanili dell'Huachipato, viene aggregato alla prima squadra nel 2005 e debutta (con un'ottima prestazione) da professionista nel Clausura del 2007 in un match contro il Melipilla.
Dopo alcune chiamate con l'under17, come detto, viene convocato anche nell'under20 per il Mondiale canadese del 2007 dove però non vede mai il campo.
Il secondo semestre del 2008 è però quello della svolta perchè dopo essere subentrato al paraguaiano Lapczyk, non perde più il posto da titolare e gioca tutto il Clausura a livelli davvero elevati. Il titolo di miglior portiere cileno del 2008 è una naturale conseguenza e sono sempre di più gli addetti ai lavori che spingono affinchè Bielsa lo tenga più in considerazione per la nazionale (per il momento, almeno) a discapito di Toselli che fino ad ora ha goduto di notevole fiducia, nonostante sia solamente una riserva nel suo club. Per ora è arrivata una convocazione ad entrambi per l'amichevole che il Cile giocherà nelle prossime settimane.
Nel frattempo sono uscite anche alcuni rumors che lo danno vicinissimo al Colo Colo per il 2009 (che intanto ha già firmato, Gerardo Cortes dall'Unión Española, uno dei talenti più interessanti di quel Cile under20, che però non ha fino ad ora avuto la considerazione che merita... attenzione a questo ragazzo che farà parecchio parlare di sè), visto che il loro arquero titolare, Munoz, sembra sia in partenza per il Messico.

182 cm per 77 kg, fisico normolineo, compatto, agile e reattivo, Nery Veloso, è un portiere che supplisce ad un fisico non eccezionale per il ruolo, con riflessi e qualità atletiche davvero notevoli.
Destro naturale, è abbastanza abile con il pallone fra i piedi, viene cercato anche dai compagni per il "giropalla" difensivo senza che questi abbiano timore per un suo errore in disimpegno, il rinvio è abbastanza profondo ed in genere preciso. Le grandi doti acrobatiche, unite ad un'alta velocità di reazione ed una muscolatura con ottima forza esplosiva, gli consentono di coprire tutto lo specchio della porta anche nelle situazioni più complicate e di esaltarsi quando viene chiamato in causa con parate multiple o con conclusioni particolarmente ravvicinate. Fuori dai pali dimostra grandi capacità nelle uscite basse per scelta di tempo, coraggio e gran rapidità nell'abbassarsi a terra. Ha buona personalità e si dimostra attivo anche nel comandare ed organizzare i suoi compagni di reparto.
I maggiori difetti sono rilevabili in alcuni cali di concentrazione all'interno dei 90 minuti che possono farlo incorrere in errori, nella ricerca eccessiva della respita del pallone piuttosto che nel bloccaggio (difetto comune a tantissimi n1 sudamericani), in un non sempre eccellente posizionamento tra i pali (non sempre compensabile) ed (il difetto maggiore) in una certa difficoltà nell'intervenire sui palloni aerei (anche se in buona parte la causa è "strutturale"), sia per scelta di tempo, che in decisione negli interventi.

Valutazione: 6,5

--------------------

Nel frattempo, Ivo Basay ct. dell'attuale under20 cilena, ha comunicato i 25 preselezionati (alcune nazionali, come Brasile ed Argentina, hanno già la lista definitiva) da cui usciranno i 20 che parteciperanno al Sudamericano sub20, fra 2 settimane in Venezuela.

Arqueros:

Fabián Cerda (UC)

Gregory Saavedra (Unión Española)

Ignacio González (Colo Colo)

Carlos Lemus (Ovalle)

Defensas:

Carlos Labrín (Huachipato)

Alfonso Parot (UC)

Bastián Arce (Colo Colo)

Agustín Parra (Wanderers)

Bruno Romo (Colo Colo)

Matías Celis (U. de Chile)

Sebastián Villegas (O’Higgins)

Mediocampistas:

Charles Aránguiz (Cobreloa)

Rafael Caroca (O’Higgins)

Paulo Magalhaes (Cobreloa)

Estebas Sáez (Palestino)

Boris Sagredo (Colo Colo)

Ariel Salinas (Colo Colo)

Sebastián Barrientos (UC)

Juan Sepúlveda (unión Española)

Francisco Alarcón (Unión Española)

Marco Medel (Audax Italiano)

Delanteros:

Francisco Pizarro (UC)

Mauricio Gómez (U.de Chile)

David Llanos (Huachipato)

Eduardo Vargas (Cobreloa)


Da segnalare l'assenza (tra le altre) nell'elenco, di due dei talenti più interessanti che si sono segnalati nel corso del 2008: Kevin Hardbottle e Aníbal Carvallo. Il primo è un centrocampista offensivo mancino, brevilineo classe 90, del Deportes Antofagasta, che può giocare da mezzala o da trequartista (meglio). Rapido, agile, tecnicamente eccellente, pericoloso nell'1vs1, si è dimostrato però ancora piuttosto irregolare nel rendimento (tra l'altro non è ancora titolare nel suo club) e proprio una sua prestazione non proprio incisiva in un'amichevole con il Perù (in cui Ismodes e Manco, invece hanno fatto meraviglie) è stata forse quella che ha fatto decidere negativamente Basay per una sua convocazione. Più difficile da comprendere l'assenza di Aníbal Carvallo (18 enne attaccante, normolineo, verticale, potente, difficilmente contrastabile palla al piede e con un mancino teleguidato), di proprietà del Colo Colo ma prestato (per sua scelta, per aver possibilità di giocare con continuità) al Deportes Puerto Montt, in seconda divisione ed autore di grandissime prestazioni in tutto il 2008.

Tra i convocati da seguire con (più o meno) attenzione: Alfonso Parot, laterale mancino dellUniversidad Católica (nominato tra l'altro miglior giovane del 2008), Paulo Magalhaes (jolly di fascia, sia a dx che a sx), Rafael Caroca (mediano, ma che può essere schierato anche in terza linea), "l'erede" di Villanueva all'Audax Italiano Marco Medel, il centravanti Eduardo Vargas (però reduce da un infortunio), la seconda punta Sebastián Barrientos, l'esterno mancino Boris Sagredo e, soprattutto, il (probabile) capitano della selezione Charles Aránguiz, mezzala del Cobreola (ex compagno di Alexis Sanchez).

domenica 28 dicembre 2008

Juan Pablo Pino - Darwin Quintero - Sherman Cardenas


Il Sudamericano Sub-20 del 2007 vide il successo non proprio meritatissimo del Brasile allenato da Nelson Rodrigues (che aldilà del successo, non fu mai in grado di offire una proposta di calcio interessante, difetto pagato poi nel mondiale di categoria di pochi mesi dopo) di Pato (terzo in classifica cannonieri dietro Cavani ed il cileno Vidal), Lucas, Leo Lima e Willian -tra gli altri-, con il podio completato dall'Argentina e dall'Uruguay.
Incredibilmente ultima ad un solo punto la Colombia che, nella prima fase, era stata una delle nazionali più piacevoli da veder giocare (prima nel suo raggruppamento) e con alcuni talenti offensivi interessanti che però non riuscirono ad avere la giusta vetrina. Primo fra tutti quello che per conto mio fu il miglior giocatore visto in quel torneo: Juan Pablo Pino.

Juan Pablo Pino Puello nasce il 30 marzo 1987, a Cartagena, nel nord della Colombia. La trafila nel settore giovanile dell'Independiente Medellin, viene accompagnata da diversi tornei giovanili in cui si segnala fin da giovanissimo come un giocatore con qualità decisamente sopra la media (tipo i Giochi Centroamericani e dei Caraibi ed il Torneo di Tolone nel 2006). Debutta 18enne in prima squadra nel 2005 e dopo 2 anni, 40 presenze e 4 gol, passa nel gennaio del 2007 per 3 milioni di euro, al Monaco (che superò la concorrenza del Boca Juniors e, soprattutto, dell'Udinese che sembrava aver già chiuso l'acquisto). Il primo anno nel Principato fu tutt'altro che semplice, con presenze soprattutto da sostituto e prestazioni poco significative. I 5 mesi di prestito al Charleroi in Belgio (da gennaio a maggio di quest'anno), dovevano essere utili a fargli trovare continuità di rendimento e fiducia, ma al rientro alla base quest'estate non si registrarono significativi miglioramenti. La prima linea monegasca in questi primi mesi della nuova stagione è stata una continua girandola di nomi e schemi che non hanno fatto altro che creare confusione nel ragazzo, che ha continuato a rendere ben al di sotto delle sue possibilità.
Questo fino praticamente agli ultimi due match con Valenciennes e Bordeaux (comunque persi entrambi dal Monaco) in cui ha fornito le sue migliori prestazioni da anni a questa parte (soprattutto nell'ultima con un gol e due assist -di cui uno stupendo-). Che sia la svolta?
176 cm per 72 kg, fisico normolineo, elastico, agile, reattivo, Pino è fondamentalmente una seconda punta che però nel corso della sua carriera ha ricoperto quasi tutti i ruoli offensivi possibili. Trequartista nella Colombia under20, esterno (su entrambe le fasce) di un 4-2-3-1 in Francia, ha giocato alla grande le ultime partite come spalla di un attaccante rapido come Alexandre Licata. Destro naturale, ha grandi qualità atletiche, ottima elevazione, è ben coordinato nei movimenti, agile, rapido e scattante nel negli spazi stretti, ha un cambio di passo incredibile ed una corsa in progressione bruciante e difficilmente sostenibile. Tecnicamente strepitoso, è dotatissimo nel controllo e salta l'uomo con facilità anche da fermo e con spazi di manovra limitati. E' estremamente efficace sia in fase di rifinitura, sia quando si tratta di concludere, sfruttando doti balistiche davvero notevoli con entrambi i piedi.
Giocatore molto "verticale" nel suo gioco, sfrutta il campo in tutta la sua ampiezza, è rapido ed abbastanza concreto nella giocata. Il suo limite maggiore fino a questo punto è stata la personalità. Se ha corretto questo difetto, può diventare un crack. Il voto è anche un auspicio in questo senso.

Valutazione: 8,5

Eduardo Lara, ct. della Colombia, effettuò un discreto turnover in quel sudamericano sub 20, ma le caratteristiche del suo n.7 erano difficilmente replicabili.
Carlos Darwin Quintero Villalba, nasce il 18 settembre 1987 a Calì, in Colombia. Debutta in prima squadra nel Deportes Tolima nel 2005 e dopo 2 anni (e dopo 52 presenze con 24 gol), passa in Russia al Krylya Sovetov Samara. L'esperienza è assolutamente da dimenticare (solo 11 presenze con un gol -il terzo in un 3 a 0 al Rubin Kazan-) e dopo pochi mesi torna in patria nel Deportivo Pereira. L'aria di casa gli fa molto bene e difatti torna a giocare su livelli eccezionali, portando il suo club al sesto posto nel Clausura (dopo il penultimo dell'Apertura), segnando 13 gol, riconquistando la nazionale e riproponendosi come un dei prospetti più interessanti del calcio colombiano tanto che viene acquistato dai messicani del Santos Laguna (assoluti protagonisti del 2008 in patria) per 4 milioni di dollari.
165 cm per 65 kg, fisico brevilineo, compatto, agile e nervoso, Quintero è una seconda punta estremamente dinamica e guizzante, che per le sue caratteristiche fisiche e tecniche, dovrebbe essere schierato con una prima punta abile nell'appoggiare la manovra e fungere da riferimento centrale. Interessante da questo punto di vista sarà vedere come si integrerà con Christian Benitez (sempre se rimane), che è centravanti di tutt'altre caratteristiche (prima punta adattata, brevilineo, rapido e verticale). Destro naturale (ma si può si tranquillamente considerare ambidestro, data l'incredibile padronanza di gioco con entrambi i piedi), tecnicamente di ottimo livello, è dotato di una rapidità ed un'agilità impressionante. Sguscia via con incredibile facilità in spazi strettissimi, anche se pressato da uno o più uomini, si propone in continuazione in affondi palla al piede, punta sempre l'avversario, per poi andare la maggioranza delle volte a cercare direttamente la conclusione. Rapidissimo nel girarsi e nel cambiare passo, è estremamente dinamico, svaria su tutto il fronte offensivo, ha grande resistenza, è sempre intenso e caparbio nella giocata, aggressivo nel pressing. Sa anche attaccare lo spazio senza palla, ma è generalmente abbastanza monotematico nel tipo di gioco che esprime e questo (insieme al fisico limitato), è attualmente il suo difetto principale.

Valutazione: 7

Pur avendo nel 2007, 2 anni in meno del massimo possibile (come Pato), venne convocato e diede il suo contributo, in quel Sudamericano Sub20.
Sherman Andrés Cárdenas Estupiñán, nasce il 7 agosto 1989 a Bucaramanga, in Colombia. Comincia a tirare i primi calci al pallone a 8 anni nell'Atlético Santander. Già a 10 anni vince il titolo di capocannoniere ad un torneo di calcio internazionale organizzato dalla sua squadra e poco tempo dopo passa nell'Atlético Bucaramanga, squadra per cui tifava fin da bambino. Il 28 agosto 2005 (complici alcuni infortuni ai titolari), a 16 anni e 21 giorni, diventa uno dei più giovani debutattanti di sempre nel campionato colombiano, scendendo in campo contro il Real Cartagena. Il talento parve evidente fin da subito e prova ne fu anche uno strepitoso gol da 30 metri contro l'Atlético Nacional nel suo terzo match da pro. Nel frattempo è diventato titolare e leader tecnico della squadra e le voci di mercato intorno a lui si fanno sempre più insistenti (sembrava vicino ai Glasgow Rangers, qualche giorno fa). Il "grande salto", non tarderà ad arrivare.
167 cm per 62 kg, fisico brevilineo, leggero, agile, baricentro basso, Cardenas nasce attaccante esterno, ma si è fatto conoscere ed apprezzare come trequartista (nel suo club viene schierato anche come esterno di centrocampo in fase di non possesso, ma non è chiaramente la sua posizione ideale). Sinistro naturale, sensibilissimo nel controllo, dotatissimo nel calcio per precisione, potenza ed effetto (è uno specialista dei calci piazzati), un "guanto" quando si tratta di crossare. Cerca di essere sempre al centro dell'azione, tocca moltissimi palloni che si abbassa sovente a ricevere in zona centrale per poi rifinirli come meglio crede. Dotatissimo nel palleggio, notevole è la visione di gioco, alterna il fraseggio corto, a verticalizzazioni per lanciare negli spazi i compagni. Negli ultimi 30 metri risulta determinante per la rapidità di gioco e la capacità di saltare l'avversario, per poi liberarsi alla conclusione con grande facilità.

Valutazione: 6,5

lunedì 22 dicembre 2008

Patric

Maicon e Daniel Alves, pur con caratteristiche diverse nell’interpretazione del ruolo (il primo è più verticale e diretto nella giocata, mentre il secondo –considerando però la versione del Siviglia; ora ha adattato il suo modo di giocare alle esigenze di un modulo tattico diverso a Barcellona, dato che è lui che deve garantire l’ampiezza della manovra, non essendoci più il Navas della situazione con cui dividersi spazi e tempi di gioco-, per sua formazione è meno convenzionale ed ama giocare anche tagliando per diagonali interne), sono considerati i migliori esterni destri bassi in circolazione e basta guardare una partita a caso delle loro squadre per capire quanto siano determinanti (Siena-Inter e Villareal-Barcellona, dell’ultimo weekend tanto per non andare troppo indietro nel tempo).
Chiaramente il valore del loro cartellino è cresciuto in maniera direttamente proporzionale alle loro prestazioni ed è ora a livelli quasi proibitivi (oltre i 35 milioni di euro senza dubbio), per quasi tutti i club al mondo. E’ però interessante considerare come per circa 3 milioni di euro l’uno (Maicon 22enne al Monaco, dal Cruzeiro) e 1 milione l’altro (D.Alves 19enne al Siviglia, dal Bahia), siano stati portati aldiquà dall’Atlantico giovanissimi, creando poi una plusvalenza davvero notevole.
Come ho avuto modo di dire già in altri articoli la Serie B brasiliana è un torneo assolutamente interessante e che permette di valutare ogni anno calciatori in “anteprima” ed accessibili a prezzi contenuti. I campionati 2007 e 2008 hanno proposto in successione due giovani laterali destri, di grande talento e con caratteristiche assimilabili ai due fenomeni appena citati. Lo scorso anno è stata la volta del 21 enne Apodi, autore di una stagione strepitosa con il Vitoria e poi passato al Cruzeiro ed al Santos. L’impressione che ne ricavai, dopo averlo visto giocare diverse volte, fu assolutamente fantastica : un clone di Daniel Alves (immaginavo un suo futuro da grandissimo in tempi brevi). I fatti per ora hanno dimostrato ben altro, dato che (complice anche qualche fastidio fisico, ma il vero problema non sta lì) ha giocato solo poche partite nel Brasilerao di quest’anno, tutte abbstanza interlocutorie (parliamo però ancora di un 22enne, vediamo che succederà...).
La stagione appena conclusa è stata quella invece di Patric, laterale del Criciuma (retrocesso in Serie C, al contrario del Vitoria dello scorso anno, che salì di categoria), rivelazione assoluta del ruolo e con caratteristiche stavolta simili all’esterno nerazzurro.

Patric Cabral Lalau, nasce a Criciuma (guardacaso dove è nato anche Maicon…), nello stato di Santa Caterina, in Brasile il 25 marzo 1989. Prodotto del settore giovanile del Criciuma, dopo alcune presenze nella scorsa stagione, diventa indiscusso titolare nel Brasilerao di Serie B nel 2008. Le notevoli prestazioni gli valgono in settembre la convocazione nella nazionale under 19 che partecipa al Torneo di Sendai in Giappone (in cui gioca da titolare e vince il titolo), poi quella nell’under20, che agli ordini del ct Rogério Lourenço disputerà il Sudamericano (sub20, appunto) a gennaio in Venezuela (presumibilmente ancora da titolare, anche se c’è da considerare l’assenza di Rafael del Manchester United e Michel, ex Flamengo, ora all’Almeria, rispettivamente titolare e riserva nelle selezioni inferiori e che rientreranno probabilmente nel giro la prossima estate quando si giocherà il mondiale di categoria). Il suo cartellino è di proprietà di un gruppo di imprenditori (acquistato per circa 500.000 Euro), che lo piazzeranno quasi sicuramente in qualche club di Serie A (brasiliana) per il 2009.

172 (qua la più grande differenza con Maicon) cm per 72 kg, fisico brevilineo potente, muscolare, compatto, agile e reattivo, Patric è un laterale destro che viene schierato abitualmente esterno di un centrocampo a 4 od a 5. Destro
naturale, la falcata è rapida e potente, la velocità è sostenuta fin da primi passi e si mantiene negli allunghi. Le doti fisiche ed atletiche sono di primo livello, notevoli sono le capacità aerobiche ed anaerobiche, dimostra grande resistenza, capacità di sopportare lo sforzo, grande applicazione e la giocata è sempre intensa e decisa. Tecnicamente di buon livello, appoggia costantemente la manovra offensiva, parte in progressione palla al piede, si propone in continuazione anche in affondi senza e l’azione è generalmente finalizzata alla conquista della linea di fondo, dove poi o appoggia all’indietro per favorire la conclusione dei centrocampisti che si inseriscono a rimorchio tagliando fuori i difensori avversari o alla ricerca il cross (che sa essere potente e “profondo”, ma deve migliorare in precisione ed effetto). I ripiegamenti per quanto gli è possibile (non può chiaramente sdoppiarsi) sono effettuati con puntualità e costanza, senza badare al risparmio di energie fisiche, anche se a livello tattico deve crescere, migliorando i movimenti, soprattutto in sincronia con il resto del reparto. L’impressione che ne ho tratto è stata meno folgorante, di quella che mi diede Apodi lo scorso anno, ma chissà mai che l’evoluzione porti poi a risultati diametralmente opposti (complice l’età più bassa ed una vetrina che l’altro non ha avuto).

Valutazione: 7

mercoledì 17 dicembre 2008

Merate - Tritium 0 - 2


Alla fine il bolide da 30 metri di Di Ceglie contro la Solbiatese è stata la scossa che invocavo da tempo per questa squadra: da allora 3 vittorie di fila, l'ultima oggi in trasferta con il Merate.
Dopo le varianti di domenica per infortuni e squalifiche (Tamai esterno destro basso, Ciotta mediano ed il 17enne Gambirasio esterno nel tridente) oggi mister Beggi è tornato alla formazione che si era vista 10 giorni fa (che sarà presumibilmente per molto tempo quella base, visto l'infortunio piuttosto serio di Martinelli).
Che il "blocco" di questa squadra fosse essenzialmente mentale, lo si è potuto notare dai notevoli passi avanti nella qualità dello sviluppo della manovra in sole due partite. I difetti che erano emersi (vedi il post successivo a Tritium - Solbiatese), sono già stati in parte corretti.
La partita è stata per 60 minuti in totale controllo, buona la circolazione di palla a pochi tocchi, frequenti i cambi di fronte, buona la dinamicità del quartetto offensivo (Daldosso - partiva in pò piu "basso"quasi a disegnare un 4-2-1-2-1- e R. Bortolotto - in evidente crescita di condizione- si scambiavano spesso la posizione, con Enrico che, oltre a garantire la solità profondità di gioco sulla fascia destra, chiudeva spesso al centro e Gambino -generosissimo- tagliava dal centro verso l'esterno a destra o a sinistra, in base ai movimenti dei 3 trequartisti), che ha dato pochi punti di riferimento alla terza linea avversaria mettendola spesso in difficoltà. Apprezzabili anche alcuni transizioni offensive.
L'impressione è stata quella che la partita la potessero chiudere quando e come volevano (e nei fatti si è chiusa con il bel gol di Enrico, di testa -in tuffo- ad incrociare sul secondo palo, su cross di Gambino all'inizio del secondo tempo).
La crescita potrà proseguire migliorando alcuni aspetti come una maggiore continuità all'interno dei 90 minuti ed una crescita nella gestione del possesso palla. Con le doti di palleggio che ha questa squadra (fuori categoria per conto mio), dovrebbe diventare un arma fondamentale per gestire quelle fasi della partita che creano ancora problemi. Anche oggi dopo aver raggiunto il doppio vantaggio, la squadra ha inesorabilmente arretrato il baricentro schiacciandosi troppo a ridosso della propria area di rigore, dando modo e spazio al Merate di provare a rimettersi in partita. La fase di non possesso dovrebbe essere più aggressiva, con un pressing più alto ed una gestione della palla una volta recuperata, più razionale (solo il fatto di buttare palla in avanti quasi a caso o sbagliare qualche passaggio di troppo perchè forzato, da entusiasmo all'avversario che finisce poi per metterti in difficoltà), con appoggi più semplici, anche orizzontali senza cercare subito e per forza la verticalizzazione (che 9 volte su 10, ti fa perdere subito il possesso e non ti permette di guadagnare campo).
Anche in questo aspetto però conta la sicurezza nei propri mezzi e la tranquillità mentale nell'affrontare le partite. Necessitiamo di un ulteriore step, che potrebbe arrivare già domenica nel caso di un risultato positivo e di una bella prestazione nello scontro con il Darfo (quarto), prima della doppia trasferta con il Pro Belvedere (terzo) ed il Renate (primo), che ci potrà dire qualcosa di più sul ruolo della Tritium in questo campionato.
Sono fiducioso...

MERATE-TRITIUM: 0-2 (0-1) Reti: 13’pt Gambino; 3’st E. Bortolotto.

MERATE: Mongeri; Mazzoleni ((9’st Gonfalonieri); Capetti; Merenda; Vallefuoco; Zamboni (32’st Crippa); Slanzi; Mandelli (32’st Salinas); Ricci; Maccarone; Bosio. All. Scarnecchia.

A disposizione: Meregalli; Mora; Temerario; Nenadovic.

TRITIUM (4-2-3-1): Pomarè 6; Turani 6,5, Cozzi 6, Malgrati 6 (25’st Tamai 6), Riva 6; Corti 6, Di Ceglie 6,5; E. Bortolotto 6,5 (13’st Rugiero s.v.); Daldosso 7,5, R. Bortolotto 7,5 (41’st Ciotta 6); Gambino 7. All. Beggi.

A disposizione: Savoldi; Pennarelli; Gambirasio; Spampatti.

Arbitro: sig. Marchesini di Legnago.


Classifica - Serie D - Girone B


Partite
Reti






Totale




Totale.
Squadre Pt









G V N P M.I.





R S
- Renate 32









15 9 5 1 +1





26 11
+ Pro Belvedere Vercelli 30









14 9 3 2 +2





19 11
= Colognese 29









15 8 5 2 0





17 11
= Darfo Boario 26









15 8 2 5 -5





28 21
= Us Sestese 25









15 7 4 4 -6





21 15
- Alzano Cene 25









15 6 7 2 -4





18 13
+ Tritium 23









15 6 5 4 -6





18 15
+ Voghera 22









15 5 7 3 -7





16 11
+ Solbiatese 22









15 6 4 5 -7





15 14
= Calcio 19









15 4 7 4 -12





10 10
+ Olginatese 16









15 5 1 9 -13





17 21
= Caratese 15









14 3 6 5 -13





11 13
- Nuova Verolese 15









15 3 6 6 -16





12 15
- Merate 13









15 4 1 10 -18





16 24
- Borgomanero 13









15 3 4 8 -16





11 20
= Turate 12









15 2 6 7 -17





15 22
+ Fanfulla 12









15 2 6 7 -19





8 16
- Casteggio Broni 11









15 2 5 8 -20