lunedì 17 novembre 2008

Tritium, il problema è nella testa

Come c'è scritto in alto :), sono un simpatizzante della Tritium (serie D, girone B)... un commento dopo la partita persa ieri con il Turate.

La classifica attuale sembra confermare quello che è il pensiero più comune tra i tifosi fin da quest’estate: la squadra è stata ridimensionata. Non c’è alcun dubbio che perdere giocatori come Pozzato, Dionisi, Lombardi e Pesenti (la “colonna vertebrale” della squadra di Mangia) sia stato un problema serio, ma nonostante le apparenze, le potenzialità della squadra attuale, non sono così clamorosamente inferiori a quelle del gruppo 2007/2008. Valutazione azzardata o troppo “filo-societaria”? Non credo. Se il mister riuscisse a lavorare con continuità su quello penso possa essere un 11 tipo, molti cambierebbero idea… Il problema è che quando arriverà quel momento (quando ovvero avrà tutti gli uomini più importanti disponibili) potrebbe essere troppo tardi (se non lo è già…) sia per una questione numerica legata alla classifica, sia (cosa più importante) per una questione psicologica di una squadra che non ci crede più e non crede più in se stessa.

La partita di ieri è stata condizionata in modo troppo decisivo dai due gol del Turate all’inizio dei due tempi, per poter trarne valutazioni assolute, ma ha comunque fornito ancora una volta la conferma del problema più serio di questa squadra: la difficoltà nel creare palle gol.
Legare il tutto alla sola mancanza di un attaccante come Pesenti, sarebbe superficiale oltre che fuorviante. Non si può però non sottolineare quanto fosse importante, nello sviluppo della manovra offensiva della squadra di Mangia, la presenza di un giocatore con le sue caratteristiche.
Per una squadra che per idea di fondo ha la volontà di cercare sempre e comunque “di fare la partita” (credo sia anche il volere anche di mister Beggi, sia leggendo sue dichiarazioni, sia vedendo giocare la sua Juniores lo scorso anno) il riuscire ad attaccare difese schierate è lo scoglio principale contro cui si trova la maggior parte delle volte a scontrarsi (nei match in casa, soprattutto). La possibilità di verticalizzare subito la manovra su un riferimento centrale in prima linea, evitando una complicata manovra palla a terra, per poi cercare gli inserimenti sulle “seconde palle” rese fruibili dalle sponde del centravanti è fondamentale. Quest’anno questa possibilità è (rispetto allo scorso anno) è quasi trascurabile.
Diventa necessario a questo punto modificare il modo con cui si costruisce la manovra offensiva, andando a cercare altre priorità (teoriche): un possesso palla più accentuato, ma al contempo dinamico, fatto di pochi tocchi; movimenti senza palla per dare più opzioni di passaggio possibili al portatore di palla e minori riferimenti alla difesa avversaria, maggior profondità di manovra –per tentare di allungare le distanze fra seconda e terza linea avversaria-; partecipazione più consistente degli esterni bassi per dare più ampiezza di gioco ed in fase di non possesso un pressing più alto per cercare di rendere più letali possibili le transizioni offensive che vengono concesse (più recuperi palla alto, più hai possibilità di “fare male”) tenendo al contempo la squadra il più possibile corta (di qui la necessità di un ricorso frequente al fuorigioco).

La Tritium attuale gioca con un baricentro decisamente basso e comincia una fase di pressing solamente nella propria metà campo. La fase difensiva (e quindi il lavoro richiesto ai difensori, meno portati ad intervenire in situazioni “limite”) sicuramente ne trae beneficio, perché aldilà degli 11 gol incassati, se escludiamo la partita in casa con il Renate e la trasferta con la Sestese (partite particolari, che esulano dal trend medio), in cui abbiamo subito 6 gol vediamo che abbiamo preso 5 gol in 9 partite (media 0,5 a gara) dato tutt’altro che trascurabile. Rimane chiaramente il dubbio che aldilà delle volontà teoriche del mister, un’impostazione del genere sia soprattutto legata alla condizioni dei difensori centrali che ha a disposizione, non esenti da errori (che quindi si dilaterebbero e diventerebbero probabilmente troppo determinanti, se la squadra giocasse in un’altra maniera).
In fase di possesso la manovra viene costruita con difficoltà, soprattutto con appoggi semplici (le verticalizzazioni od i cambi di fronte, sono spesso fuori misura) e i centrocampisti (ed anche i difensori) vanno subito in affanno al minimo accenno di pressing con conseguenti errori o palloni sparati via a caso. L’azione fa fatica a decollare e si nota una certa separazione fra la difesa, più i due mediani, con il resto della squadra che finisce imbrigliata fra la seconda e la terza linea avversaria. Il ritmo di gioco basso e l’assenza di movimenti senza palla (Mazzini a parte) non fanno altro che peggiorare la situazione.
Una soluzione per cercare di dare una maggiore qualità nell’impostazione della manovra potrebbe essere quella di arretrare Daldosso in mediana, “alla Pirlo” per intenderci (già di suo ogni tanto si abbassa, sguarnendo però la trequarti). Giocatore decisamente fuori categoria, ha una qualità tecnica ed una visione di gioco che sarebbero determinanti in quella zona di campo. Chiaramente andrebbe affiancato da un ’89 (Corti o Di Ceglie, che hanno ottime qualità in fase di interdizione).
Il ruolo di trequartista andrebbe ricoperto chiaramente da Roberto Bortolotto (quando rientrerà), fondamentale anche con le sue conclusioni da fuori (altra soluzione da ricercare contro squadre troppo bloccate dietro). La presenza di Mazzini sul centro sinistra del tridente offensivo, è fondamentale (sia per l’applicazione che ci mette in entrambe le fasi di gioco) per la capacità –unica- di smarcarsi senza palla in profondità (con le verticalizzazioni mancine di Daldosso la cosa potrebbe diventare letale). Gambino, pur con altre caratteristiche rispetto a Pesenti, si sta rivelando un attaccante assolutamente adeguato al contesto, quindi da parte della società in sede di mercato ci sarebbe la necessità solamente di un acquisto di un centrale difensivo che permetta di giocare in una maniera più adeguata alle idee dell’allenatore. A patto però di crederci… di credere che questa squadra possa fare ancora qualcosa di positivo in questo campionato. Anche se i primi ad autoconvincersi di ciò dovrebbero essere i giocatori. Dovrebbero credere nelle proprie qualità e nella propria forza. Questo è la prima cosa da risolvere.


Classifica Serie D, girone B alla 11esima giornata.



Casa
Fuori
Totale
Casa
Fuori
Totale.
SquadrePtGVNP
GVNP
GVNPM.I.RS
RS
RS
+Renate276510
5320
11830+4113
93
206
+Pro Belvedere Vercelli236411
5311
11722084
75
159
+Darfo Boario226510
5203
11713-1176
79
2415
+Colognese215320
6312
11632051
88
139
-Us Sestese205500
6123
11623-1122
48
1610
=Alzano Cene 1909185320
6141
11461-362
45
107
-Voghera175230
6222
11452-462
86
148
+Calcio156321
5041
11362-853
34
87
=Solbiatese156312
5122
11434-864
57
1111
-Tritium146222
5131
11353-976
45
1111
+Caratese135221
6123
11344-865
24
89
-Borgomanero135212
6132
11344-856
35
811
-Merate126303
5104
11407-1198
49
1317
+Nuova Verolese105032
6213
11245-1135
68
913
-Casteggio Broni106132
5113
11245-1356
411
917
+Turate85023
6204
11227-1348
69
1017
-Fanfulla66123
5014
11137-1748
16
514
-Olginatese45113
6006
11119-1758
212
720

2 commenti:

The Chosen One ha detto...

Ciao, ti faccio i complimenti per il blog.
Bell'articolo, su un calcio putroppo troppo spesso snobbato, o tenuto poco in considerazione dai media (tranne qualche volta Raispotpiù).
Inoltre siccome ritengo il tuo blog, mlto ben curato e interessante, vorrei chiederti se sei favorevole ad uno scambio di link????

Se si, fammi sapere sul mio blog, CIAO.

Brian Spilner ha detto...

Grazie, per i complimenti.
Aggiungo subito il tuo blog.

Ciao.